giovedì 5 febbraio 2015

Pensavo di salvarti #12


Ethan

Dovrei imparare a stare lontano da questo posto, per il mio bene. Ma non ci riesco. Non riesco a starti lontano Stefano. E dicono tutti che un giorno questo vuoto enorme se ne andrà ma non credo. Dicono tutti che un giorno sarò contento dei momenti passati insieme e li conserverò nel cuore senza farmi ferire ma non credo nemmeno a questo. E’ troppo presto perché i ricordi non portino con sé cicatrici. Stefano mi manchi così tanto.

Non trovo altre parole. Mi è difficile parlare di te con altri, mi è difficile parlare di te perfino con me stesso. Fai ancora male. Non te ne voglio fare una colpa. Che ti voglio bene te l'ho ripetuto mille volte e so che tu ne sei consapevole.

Mi manchi Ste. Mi manca il mio amico cazzone che ride come un deficiente ad ogni cosa che dico.

Mi manca il rumore del tuo skate quando faccio la strada per tornare a casa.

Mi manca avere una spalla, sempre e comunque.

Mi manca vederti alla finestra a urlarmi contro di smetterla di fumare e scendere a fare un giro con te.

Mi manca qualcuno che mi dica che ciò che sto facendo è sbagliato. Sbagliato e allora bisogna farlo in due.

Mi manca qualcuno con cui fare a botte per niente.

Mi mancano i tuoi vestiti sparsi per casa.

La tua spensieratezza, i tuoi consigli, le tue abitudini, le tue fissazioni, le scommesse, gli abbracci, i cappelli stupidi da sborone, la risata con lo schiocco, il piercing al labbro che scintilla, le tue mani che non stanno mai ferme e iniziano a tremare quando una ragazza si volta verso di te, le tue maniere da stronzo superficiale ogni volta che ti ferisco.

Mi manchi nel tuo insieme, credo.

E sai ci sto provando. Sto provando a cercarti in qualcun'altro ma non riesco a trovarti ed ogni giorno tu sei più distante. Più irraggiungibile.

Ste, io non lo so come fare senza di te. Mi sembra che una parte di me sia morta per sempre. Mi sembra che sia in quella tomba con il tuo corpo.

Siamo sempre stati fratelli ed ora che fai? Mi lasci solo?

Non è colpa tua. Non è colpa mia. Non è colpa di nessuno.

Ma se riuscissi a trovarci un senso forse faresti meno male. O forse no. Forse non cambierebbe nulla.

Tu comunque non ci saresti.

Stai con me Ste, come ai vecchi tempi. Buttiamoci sul divano prendendoci a pugni e poi beviamo birra e mangiamo patatine fino alle quattro in mutande. Facciamo come ai vecchi tempi dove in sette minuti arrivavo sotto casa tua. Facciamo come ai vecchi tempi dove tu c'eri, sempre.

Le lacrime iniziano a scendere senza che io possa fermarle e allora le lascio andare. Con il tempo ho scoperto che se provo a tenermele dentro iniziano a bruciare e non riesco più a smettere di singhiozzare come un bambino. Le lascio cadere sulle guance e poi sulla maglia senza pensare nemmeno a fermarle. Siamo solo io e te amico, con te non ho paura di mostrarmi per chi sono davvero.

Mi alzo piano, pulendomi i jeans e respirando forte. Sono in apnea da parecchio. Sono in apnea ogni volta che vengo qui. Mi chiedo se sia davvero possibile che perfino i meccanismi più involontari e semplici perdano il senso del tempo quando sono con te o se sono solo io che non li noto più perché vengo risucchiato dal nostro amore.

È amore il nostro Stefano. Al mondo ce ne sono tante sfumature, il nostro è verde chiaro. Il nostro è nero, come la tua presenza e il tatuaggio che ho al fianco. Il tatuaggio con il tuo nome e la nostra frase.

L’ho fatto il giorno in cui te ne sei andato. Ha fatto un male cane ma sono contento.

Mi porto sulla pelle un pezzo di noi, non che corra il rischio di dimenticarmi di te Ste, ma mi sento più completo. Non completo, solo più completo.

Senza di te, non sarò mai completo.

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