sabato 4 ottobre 2014

Pensavo di salvarti #3

Juliet
Mi sveglio di soprassalto, levandomi di dosso le mani di Ethan.
Merda, sono le sei.
- Ethan, svegliati.
Lo scrollo ma niente, lui continua a dormire russando senza fregarsene altamente di me.
Prendo un cuscino e glielo sbatto addosso.
Lui si sveglia subito cercando di mettere a fuoco la stanza.
- Buongiorno.
- Buongiorno un cavolo Eth, vattene ora. Non è possibile che ogni volta che combini qualcosa tu venga a nasconderti qui e poi alle sette si sveglino i miei e ti becchino in camera mia.
Sospira e si alza ma non riesce a reggersi in piedi e mi cade praticamente addosso.
Mi guarda negli occhi e inizia a baciarmi il collo piano temendo che gli arrivi uno schiaffo.
Gli arrivano molto spesso. Non può comportarsi così, o è solo un amico e tiene le mani apposto oppure finalmente la smette con questa agonia e mi dice quelle due parole.
Chiudo il pugno, pronta a fargli male ma lui inizia a mordicchiarmi un orecchio e io gemo senza potermi contenere.
Le sue braccia mi stringono e si infilano sotto la maglietta del pigiama.
Rabbrividisco.
- Smettila.
Eth si scosta subito.
- Come vuoi.
- Eth sai benissimo che vorrei ma..
- Non rincominciare Juliet. So bene come la pensi. Ma seriamente questo è tutto quello che posso offrirti.
- Stai parlando di sesso?
Eth mi guarda storto e prende la prima cosa che gli capita a tiro e la lancia contro il muro. Ho già assistito a questo troppe volte. Questa discussione finisce sempre così.
Respira, cercando di calmarsi. Mi guarda negli occhi e mi prende per le spalle.
- Credi che fra noi ci sia sesso Juliet? Dio, non ne posso più di questa discussione. Non ce la faccio più a sentirti dire cose del genere. Io non ti amo. E nemmeno tu ami me. Siamo amici e credo di non meritarmi parole così dure, quando hai bisogno io corro subito.
- Scusami… lo so e sai che lo stesso vale per me. Sai che farei qualunque cose per aiutarti ma come puoi dire che non ti amo? Cosa ne sai tu di quello che sento?!
Il suo sguardo si addolcisce e mi stringe forte al petto. Due piccole lacrime scendono piano dai miei occhi.
- Perché lo provo anch’io Juliet. Lo provo davvero. Lo sento questo incombente e pressante uragano che ti fa a brandelli l’anima quando l’altro sta male. Siamo un cuore unico ecco  perché non puoi amarmi. Non è amore piccola.
- Allora perché mi baci e poi dici che non è amore.
- Juliet..
- Ti prego, per una volta fammi capire.
- Ti voglio Juliet e lo sai anche tu. Ogni tanto non riesco a tenere le mani al loro posto e sbaglio. Ma so che tu me lo ricorderai sempre perciò sono tranquillo. La tua prima volta non deve essere con uno stronzo come me.
- No, hai ragione. Hai perfettamente ragione.
So di averlo ferito ma lui non dice nulla, non controbatte.
Lui non mi ama, non mi amerà mai.
Rimarrò sempre l’amica del cuore, la seconda scelta le sere che non può tornare a casa o stare con qualche ragazza.
- Devo andare ora.
- Forse è meglio, io ho scuola. E ce l’avresti anche tu.
- Lo so. Magari poi ci faccio un salto.
- Eth, dovresti smetterla di farci un salto e iniziare a impegnarti davvero. Vuoi perdere un altro anno?
Si slaccia dal mio abbraccio e mi guarda divertito.
- Sei proprio carina quando ti preoccupi per me.
Ride ancora.
- Ti preoccupi di un ragazzo di venti anni tu che ne hai quindici.
Sbuffo.
- Sono molto più matura io di te.
Mi rivolge un tenero sorriso, mi bacia la fronte e se ne va dalla finestra.
- Non esserne così certa piccola. Ci vediamo dopo.
Le sue parole mi arrivano distanti ma scuoto comunque la testa ridendo.
Eth, tu mi fai tornare il sorriso sempre.

Com’è possibile se questo non è amore?  

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